
La sindrome di alienazione parentale è un costrutto non riconosciuto dall'Organizzazione mondiale della sanità. A ricordarlo è l'Associazione delle giudici in Spagna (Amje) che, in collaborazione con il governo spagnolo – attraverso il Women's institute e il Consiglio generale della magistratura (CGPJ) – ha organizzato una giornata per dedicare al tema un'analisi critica e multidisciplinare.
Il Consiglio generale del lavoro sociale spagnolo, scrive in una nota Gloria Poyatos Matas, nel consiglio di amministrazione dell'Associazione delle giudici "identifica questa sindrome come falsa e, nonostante ciò, conferma che dal 2000 la consuetudine di appellarsi alla sindrome d'alienazione parentale ha favorito in Spagna cambiamenti importanti nella custodia dei minori, soprattutto nei casi di violenza domestica e abusi sulle donne". Da parte sua, spiega Matas, il Consiglio generale della magistratura, così come le linee guida contenute nella legge sulla violenza di genere in Spagna, hanno anche raccomandato ai giudici spagnoli di non utilizzare questa motivazione nei processi.
"Abbiamo voluto questa giornata" ha spiegato Matas "per contribuire a un dibattito critico e costruttivo e lavorare a conclusioni chiare, eliminando false credenze ed errori concettuali che possono alterare l'esito dei processi in cui sono coinvolti minori e adolescenti, e le loro madri, in molti casi vittime di violenza di genere".