Lavoro. Per le under 35 il Sud Italia è il posto peggiore d'Europa

Che l'Italia in Europa non spicchi per parità nel mercato del lavoro ce lo aveva confermato già l'ultimo rapporto dello European Trade Union Institute (ETUI). Adesso i dati regionali elaborati da Eurostat e relativi al periodo compreso tra il 2013 e il 2017 ci offrono un quadro ancora più a fuoco: un'Italia divisa in due, con un Sud che è ultimo in Europa.
Le regioni protagoniste del primato negativo? Sicilia, Campania, Calabria e Puglia dove lavorano rispettivamente il 29,2%, il 29,4% il 30,2% e il 32% delle donne tra i 15 e i 64 anni. Percentuali che tengono bassa la media nazionale del 48,9%, cresciuta dal 2013 del 2,4% andando così a ragigungere il 'famoso' record storico. Ancora poca cosa se confrontato con una media europea che supera il 60% di occupate e cresciuta nello stesso periodo del 3,4%. Soprattutto se consideriamo che si tratta, per l'Italia, di un risultato favorito dall'innalzamento dell'età pensionabile sulle fasce di popolazione più anziana.
Non a caso, i dati Eurostat confermano che la situazione più grave riguarda le giovani. A fronte di una media nazionale del 52,7%, tra i 25 e i 34 anni nel Sud Italia lavorano solo tre donne su dieci: il 34,2% se consideriamo tutto il Mezzogiorno, ma non si arriva al 30 per cento se ci fermiamo in Sicilia e in Calabria. A fare il confronto con un Europa dove tra le under 35 lavora in media più del 70 per cento, lo scarto è grande.
Dove c'è più lavoro per le under 35? In Europa sono Scozia, Cumbria (UK), Fiandre occidentali (Belgio), Mellersta Norrland (Svezia) e Svizzera Centrale le regioni che superano l'85% di occupate in questa fascia d'età. In Italia solo la Provincia autonoma di Trento regge la media europea con il 70,7% di occupate under 35, seguita da Valle d’Aosta (69,4%), Lombardia (68,8%), Veneto (66,2%) e Toscana (65,1%).