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Narges Mohammadi, Claudia Goldin, Katalin Karikó, Anne L'Huillier. Sono i nomi delle studiose che hanno ricevuto il prestigioso premio quest'anno per il loro prezioso contributo alla ricerca nel settore della giustizia, dell'economia, della medicina e della fisica

Le donne che
hanno vinto il Nobel

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Foto: Ill. Niklas Elmehed © Nobel Prize Outreach
Credits Ill. Niklas Elmehed © Nobel Prize Outreach

Narges Mohammadi, Claudia Goldin, Katalin Karikó, Anne L'Huillier. Sono i nomi delle studiose premiate quest'anno da Comitato norvegese, Banca di Svezia, Accademia Reale delle Scienze di Svezia e Karolinska Institutet, per le ricerche che hanno svolto negli ultimi anni, contribuendo all'evoluzione della conoscenza nel settore dei diritti, dell'economia, della medicina e della fisica.

All'attivista iraniana Narges Mohammadi va il Nobel per la Pace "per la sua lotta contro l’oppressione delle donne e per i diritti umani e la libertà in Iran". Dal 2003 Mohammadi è impegnata nella salvaguardia dei diritti umani all'interno del Defenders of Human Rights Center di Tehran, organizzazione fondata da Shirin Ebadi, prima donna proveniente dal un paese islamico a ricevere il Nobel per la Pace vent'anni fa. In particolare, spiega il comitato del Nobel, Mohammadi si è battuta in questi anni "contro la discriminazione e l'oppressione delle donne in Iran, per il diritto a vivere una vita piena e dignitosa, per la libertà di espressione e il diritto di indipendenza e contro le norme che impongono alle donne di rimanere nascoste e di coprire il proprio corpo". Dal 2011, Mohammadi, attualmente in prigione, è stata arrestata 13 volte e condannata cinque, per un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate, fa sapere il comitato norvegese che le ha consegnato il premio, definendo la sua una lotta "coraggiosa, che ha comportato enormi costi personali in termini di persecuzione, prigionia e minacce di morte".

All'economista di Harvard Claudia Goldin il Premio Sveriges Riksbank per le Scienze Economiche in memoria di Alfred Nobel 2023, comunemente chiamato Nobel per l'Economia, “per aver contribuito a migliorare la nostra comprensione della partecipazione delle donne al mercato del lavoro”. Goldin, racconta l'Accademia Reale delle Scienze di Svezia, "ha fornito il primo resoconto completo dei guadagni delle donne e della loro partecipazione al mercato del lavoro nel corso dei secoli. La sua ricerca rivela le cause del cambiamento, nonché le principali cause del divario di genere che permane". Una ricerca definita innovativa e indispensabile da Jakob Svensson, presidente del comitato del Premio per le scienze economiche. “Comprendere il ruolo delle donne nel mercato del lavoro è importante per la società" ha commentato. "Grazie alla ricerca innovativa di Claudia Goldin ora sappiamo molto di più sui fattori sottostanti e su quali ostacoli potrebbe essere necessario affrontare in futuro".

Alla biochimica ungherese Katalin Karikó, con il collega Drew Weissman, va invece il Nobel per la Medicina, “per le scoperte che hanno consentito lo sviluppo di vaccini mRNA efficaci contro il Covid-19”. Katalin Karikó, nata in Ungheria ma attualmente in un sobborgo di Filadelfia, dove si è trasferita per motivi di ricerca negli anni 80, dopo un percorso di carriera travagliato è attualmente vicepresidente della BioNTech RNA Pharmaceuticals e dal 2021 insegna all'Università di Szeged e alla Perelman School of Medicine dell'Università della Pennsylvania. "Mia madre, scomparsa nel 2018, sentiva sempre l'annuncio dei Nobel e mi diceva che forse un giorno tra quei nomi ci sarebbe stato il mio" ha raccontato al giornalista Adam Smith che ogni anno raccoglie le impressioni a caldo delle persone premiate. "Mi faceva ridere, considerando che non ero ancora diventata professore e non avevo un team, e quindi le rispondevo di smetterla e lei mi diceva va bene ma lavori così duramente, e io le rispondevo che tutti gli scienziati lavorano così". Il suo commento è un consiglio per chi verrà dopo: non concentrarsi sui problemi ma dedicare tutte le attenzioni sulle cose che si ha il potere di cambiare.

Infine, alla fisica francese Anne L'Huillier, con i colleghi Pierre Agostini e Ferenc Krausz, è stato assegnato il Nobel per la Fisica “per i metodi sperimentali che generano impulsi di luce ad attosecondi utili allo studio della dinamica degli elettroni nella materia”. Nell'Accademia Reale delle Scienze di Svezia dal 2004, Anne L'Huillier insegna Fisica all'Università di Lund, in Svezia. La sua ricerca sugli impulsi luminosi a trent'anni di distanza dagli esordi continua ad appassionarla. "Stiamo ancora imparando cose nuove" commenta a caldo dopo l'annuncio del premio che, racconta, non era previsto per uno studio partito come ricerca di base che ha richiesto moltissimi anni per trovare delle applicazioni.

Sono state 64 in totale le donne a ricevere il Nobel in tutta la storia del premio. Una di loro, Marie Curie, lo ha vinto due volte, per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911. Su un totale di 992 premiati tra individui e organizzazioni a partire dal 1901, anno di istituzione del premio. Tra i riconoscimenti più prestigiosi al mondo, il Nobel contribuisce a pieno titolo a costruire e confermare l'autorevolezza e la reputazione di studiose che si stanno facendo strada in diversi campi del sapere, in alcuni casi proprio per migliorare le condizioni di vita delle donne.